Menu
Carrello

Senape Gialla

Senape Gialla
Senape Gialla
€0,99
Imponibile: €0,90
  • Disponibilità: Disponibile
  • Codice Prodotto: 064-
  • Peso: 40gr
  • Prezzo kg: €24,75
SENAPE GIALLA IN SEMI

Formato
40gr

Ingredienti
Senape

Allergeni
Presenti: senape e prodotti a base di senape
Presenti in tracce: cereali contenenti glutine e prodotti derivati, arachidi e prodotti a base di arachidi, soia e prodotti a base di soia, frutta a guscio ( noci, nocciole, pistacchio, mandorle, noce americana, noce brasiliana, anacardio ecc…), sedano e prodotti a base di sedano, semi di sesamo e prodotti derivati, senape e prodotti a base di senape, anidride solforosa e solfiti in concentrazione superiore a 10 ppm, espressi come SO2.
Presenti in stabilimento: cereali contenenti glutine e prodotti derivati, arachidi e prodotti a base di arachidi, soia e prodotti a base di soia, frutta a guscio ( noci, nocciole, pistacchio, mandorle, noce americana, noce brasiliana, anacardio ecc…), sedano e prodotti a base di sedano, semi di sesamo e prodotti derivati, senape e prodotti a base di senape, anidride solforosa e solfiti in concentrazione superiore a 10 ppm, espressi come SO2.

Caratteristiche della senape gialla
In cucina, per senape gialla si intendono i piccoli semi tondeggianti di una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Crocifere (o Brassicacee).
Di questa pianta esistono diverse qualità che si distinguono soprattutto per il colore dei semi.
Oltre alla senape gialla che qui vedremo (dal nome scientifico Brassica alba) abbiamo la senape nera, la senape selvatica e la senape bruna.
La senape gialla in alcuni casi è chiamata senape bianca.
La si può trovare nella forma originale di semi (essiccati), come in questo caso, oppure, macinati, sotto forma di farine.

La senape gialla in cucina
Dai semi macinati, uniti ad altri ingredienti quali aceto di mele, acqua e farina, si ottiene una famosa salsa.
Di questa salsa ne esistono numerosissime varietà che si distinguono dal grado di piccantezza.
In alcuni casi hanno sapore dolce, mentre in altri contengono una certa percentuale di semi non tritati.
La senape è presente anche nella mostarda mantovana.
In forma di semi la senape gialla è utilizzata come ingrediente per decorare e aromatizzare pane e biscotti salati.
E’ inoltre usata in marinature per carni e condimenti per insalate.
I semi di senape gialla servono anche per aromatizzare preparazioni sott’aceto.

Benefici della senape gialla
Ricchi di vitamine e minerali, la senape gialla nell’antica Grecia (500 a.C.) era considerata una sostanza benefica, alla stessa stregua di un medicinale.
In effetti, contengono elementi come magnesio e selenio, considerati anti-infiammatori e antiossidanti.
Recenti studi (2010) hanno dimostrato una certa attività della senape nella prevenzione di alcuni tipi di tumori.
In modo simile al peperoncino, la senape gialla stimola l’afflusso di sangue, per cui è indicata contro i dolori muscolari, le artriti e i reumatismi, in applicazione tramite infusi o cataplasmi.
Sebbene ben tollerata, anche l’utilizzo della senape gialla usata come alimento non può essere scriteriata.
Oltre a ipersensibilità ai componenti presenti in questo alimento, un eccesso può provocare problemi di infiammazione nei confronti dell’apparato digerente.

Profilo nutrizionale
100 g di senape gialla è fonte di circa 500 Calorie.
Il loro elevato contenuto di fibre (14%) la rende idonea ad aiutare a tenere sotto controllo i livelli del colesterolo “cattivo” (LDL).
Contiene circa il 30% di carboidrati e il 24% di proteine.
Per il resto abbiamo il 23% di grassi, 5% di acqua e 4% di ceneri.
Possiamo inoltre dire che uno dei principali prodotti a base di questo seme, la senape di Digione, è da considerare “light”, in quanto ha un contenuto calorico circa 10 volte inferiore a quello di una salsa che spesso si usa in alternativa, la maionese.

Storia e geografia della senape gialla
Di origine europea e mediterranea, è descritta in antichi scritti greci a partire dal 500 avanti Cristo.
Come elemento utilizzato in cucina possiamo ritrovarla in un testo fondamentale per la conoscenza della cultura culinaria degli antichi romani, il “De re coquinaria”.
Datato tra il terzo e il quarto secolo dopo Cristo, contiene ricette risalenti al primo secolo, a nome Marco Gavio Apicio, gastronomo dell’epoca.
E’ una pianta che si trova sia in forma spontanea che coltivata soprattutto nel Europa centrale.